Il momento migliore per andare Inghilterra

Le barriere di catrame di Ottery Santa Maria 2024

Una delle più colorate tradizioni della Notte del Fuoco in Inghilterra

Le barriere di catrame di Ottery Santa Maria

Ogni anno, la piccola città del Devon orientale chiamata Ottery St Mary testimonia una tradizione spettacolare: centinaia di persone affollano le strade strette mentre le fiamme botti di catrame sono trasportate attraverso il centro città. Diversi corridori afferrano botti ardenti, li sollevano sulle spalle, e li correno attraverso la città per il grande piacere di migliaia di spettatori.

Questa tradizione Ottery è nata nel XVII secolo e si tiene ogni anno il 5 novembre, noto come Guy Fawkes Night o Bonfire Night. In questo giorno, gli inglesi celebrano l'esplosione del famoso tratto di polvere da fuoco del 1605 per far saltare in aria il Parlamento e quando il re Giacomo I era appena sopravvissuto all'attentato alla sua vita. Molte città in Inghilterra hanno fuochi d'artificio e falò quella notte, e le botti di catrame in fiamme sono una tradizione piuttosto comune anche. Tuttavia, in altre città, la gente semplicemente rotolare i barili per le strade, non correre con loro. Ecco perche' le usanze di Ottery sembrano cosi' uniche.

Ogni barile è sponsorizzato da uno dei pub centrali della città. I barili immersi nel catrame sono incendiati di fronte ai pub, e una volta che il fuoco comincia a versare, vengono messi sulle spalle dei locali e le spalle da portare per le strade.

Correre con le botti di catrame in fiamme è considerato un grande onore nonostante le norme e le preoccupazioni in materia di salute e sicurezza. La serata del Bonfire Ottery ha anche caratterizzato la parata e il solito Guy Fawkes Bonfire. Una città accogliente nell'East Devon, nel sud-ovest dell'Inghilterra, celebra la Notte del Fuoco il 5 novembre, a meno che non cada la domenica. In tal caso, le feste si tengono il sabato prima.

Trova hotel e airbnb vicino a Le barriere di catrame di Ottery Santa Maria (Mappa)

Ultimo aggiornamento: di Eleonora Provozin